martedì 24 marzo 2020

LA STORIA: Angelo Salotto, cieco alle prese con biciclette e vasi fuori posto

Angelo Salotto
“Riscontro delle difficoltà a recarmi dall'ospedale vecchio in centro storico. Le biciclette sul marciapiede e i vasi di fiori non appoggiati al muro sono un grosso ostacolo così come le piante grandi. I rami sbattono in faccia e mi tocca romperli ”.
Angelo Salotto, 67 anni abitante a Toscanella, è cieco dal 2001 e racconta la sua esperienza.
“Se sono appoggiato al muro riesco a muovermi ma, in caso contrario, sbatto col ginocchio. Ho due cani che mi aiutano ma se i cicli non sono posizionati bene può capitare che si infili il manubrio sotto il braccio ribaltandosi addosso”.
Il non vedente si è fatto sentire con chi di dovere: “Ho inviato una mail all'ufficio che si occupa delle relazioni con il pubblico denunciando che in una fermata dell'autobus, in caso di pioggia, gli utenti non riescono a sostare sotto la pensilina perché ci sono 8-10 persone che bivaccano ubriachi e drogati. A me viene la nausea e il mal di testa”.
Poi Salotto parla della cecità: “Sono cieco dal 2001 dopo aver subito 82 interventi causati da un glaucoma. E' stata dura anche se mi ricordavo tutte le strade. L'anno successivo mi hanno subito dato il cane che non è quello che ho ora. Anzi ne ho due, Dorich che ha due tumori e Clea. Quando ho avuto la seconda avrei dovuto restituire la prima ma non me la sono sentita. Clea è un pastore tedesco che non vuole vedere gli altri cani al guinzaglio”.
Angelo, che ha frequentato un corso per non vedenti, conclude: “A Imola, in via Cairoli, c'è un punto di ritrovo ma non vado perché non ho legato col presidente”.

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