domenica 22 marzo 2020

I MIEI PRIMI 60 ANNI: Domenico Tassinari, un guru della pallamano

Domenico Tassinari

“Le prospettive sono critiche visto la piega che sta prendendo l'emergenza legata al corona virus. Se i campionati riprenderanno si rischia che i giocatori siano non in condizione e si possano infortunare”.
Il coach della Pallamano Romagna, Domenico Tassinari, torna sulla stretta attualità prima di parlare della squadra di serie A2 prima della sosta forzata.
“Il trend era in crescita, nel girone di ritrono stavamo dimostrando di essere la squadra di riferimento, come la mina vagante del campionato. Nelle prime otto partite saremmo classificati secondi o terzi. All'inizio perdavamo di 12-13 gol di scarto ma poi si è registrato un passo in avanti del gruppo. Il frutto del lavoro si è visto. E' un peccato perché l'interruzione forzata non dico che vanifichi gli sforzi ma toglie un po' di certezze”.
Il Tasso ha compiuto da poco 60 anni e quindi è doveroso stilare un bilancio: “E' senza dubbio positivo. Ho iniziato a Mordano, con un gruppo di amici, negli anni '80 quando mi sono staccato da Imola. Lavoravo nelle scuole dove ho insegnato a Tarafino, Fabrizio Folli, Tabanelli, Tampieri e Bacchilega tra i tanti, vincendo soprattutto titoli giovanili”.
Poi l'ex allenatore azzurro ha continuato la carriera in crescendo: “Il gruppo successivo era formato da Rossi, Bulzamini, Matteo Folli e mio figlio Fabrizio che ha ottenuto buoni risultati nella massima serie”.
Il 60enne di Mordano continua: “La soddisfazione rimane che il lavoro è stato preso in eredità da Fabrizio e, grazie a lui, abbiamo allargato la base a Lugo, Sant'Agata sul Santerno e ci vogliamo espandere anche a Forlì. Abbiamo quasi 50 bimbi a Imola e un gruppo di 12 istruttori. La società del presidente Vito Sami ha fatto vedere di essere organizzata per la partita della nazionale contro la Slovacchia”.
Infine il discorso non può che vertere sulla famiglia: “Bicio è nato con la palla in mano passando da giocatore, a istruttore laureandosi in scienze motorie. Certamente ha le idee più giovanili e tecnologiche rispetto alla mie che sono datate almeno di 20-30 anni. Anche mia moglie Catia dà una mano a espletare la contabilità, tesseramenti e, in generale, i contatti con la Federazione”.

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