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Francesco Grandi |
Francesco Grandi, prima di tutto, è un amico. E tra amici ci
si intende e si collabora. Così lui mi ha coinvolto nel progetto legato a Padre
Luigi Zoffoli. Sono il direttore responsabile de “La Voce di Padre Luigi”.
A proposito, presidente dell’associazione Figli Spirituali e
Amici di Padre Luigi, a che punto siamo con la pubblicazione del prossimo
numero?
“Il corona virus sta influenzando l’impaginazione del
giornalino perché non si può stare a stretto contatto col grafico. Questa pandemia
non ci consente di lavorare in serenità”.
Che anticipazione puoi dare ai nostri lettori?
“Il 43esimo numero dell’opera è incentrato sul 22esimo anniversario
della morte del frate di Calisese. La funzione ha avuto a concelebrare il Vescovo,
Monsignor Giovanni Mosciatti che, pur non avendo conosciuto Padre Luigi, si è
subito inserito. C’è stata grande partecipazione ed è stato un momento di
grande profondità impreziosito dalle musiche del Coro Interparrocchiale della
Diocesi. Anche le Suore di Santa Teresa hanno aderito in massa recitando il
Santo Rosario. Ogni volta in cui ci troviamo a celebrare la ricorrenza è come
se il buio della notte si trasformasse nelle luci dell’alba. E’ grande l’emozione
così come la speranza e la carica per andare avanti”.
Come ci si associa e dai un po’ di numeri?
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Padre Luigi |
“Si compila un modulo in cui sono inseriti tutti i dati
chiedendo di entrare a fare parte dell’associazioone come sostenitore. Nel 2020
siamo nell’ordine dei 40 soci mentre, negli ultimi due anni, abbiamo raggiunto
il traguardo di 65-70 unità. Lancio un appello per trovare nuove persone,
magari giovani che ci diano una mano a organizzare iniziative come tombolate o
altro”.
Sui social siete presenti?
“I gruppi ci sono e le visualizzazioni e i mi piace. Ma non
si va oltre a questo”.
Che altre attività sono state intraprese?
Purtroppo il gruppo di preghiera non si svolge più da anni
per cause di forza maggiore. Sarebbe importante ripartire con questa iniziativa
anche perché ora il santuario riscaldato ed è confortevole d’inverno. Una
nostra associata si era resa disponibile una volta a settimana e, quando sarà
passata la burrasca, ne parleremo”.
A chi i ringraziamenti?
“Siamo una realtà senza fini di lucro e quindi necessitiamo
di contributi esterni. Per questo vogliamo ringraziare la Fondazione Cassa
di Risparmio di Imola che con i presidenti Sergio Santi e Fabio Bacchilega ci
sono stati vicini".
Che importanza ha il notiziario?
“Tramite la
Voce di Padre Luigi si possono attivare una serie di canali di
persone che hanno frequentato il religioso. Le testimonianze sono fondamentali
e senza di loro sarebbe difficile dimostrare l’esistenza della stessa associazione.
Abbiamo avuto l’aiuto dei quotidiani e della carta stampata”.
Parla del Trofeo Padre Luigi Zoffoli?
“Premetto che ringrazio coloro che si sono impegnati con
passione e intelligenza per organizzare questo evento sportivo a carattere
amatoriale sotto l’egida dell’Endas, un ente di estrazione repubblicana. Tramite
lo sport è possibile tenere viva la
memoria del Francescano. La manifestazione sta durando negli anni grazie all’attenzione
di persone che amano il calcio a 5. Non sono più giovani ma amano l’aggregazione
e lo stare insieme. Durante la premiazione ho notato nei loro cuori e occhi il piacere
di giocare con agonismo, a volte con scontri verbali, perché nessuno vuol
perdere, ma per divertimento”.
Una pecca però c’è?
“Non c’è molto pubblico. E’evidente che è necessario promuoverlo
bene. Non abbiamo pubblicizzato il torneo nel migliore dei modi. Però il salto
di qualità l’abbiamo fatto ottenendo i patrocini del Comune e della Diocesi e
il contributo della Fondazione. Ora stiamo preparando la decima edizione senza fretta.
Dobbiamo metterci a metterci un tavolo per prevedere il tutto tra maggio e
giugno, all’aperto. Si deve essere belli tranquilli e rilassati facendo anche i
conti per bene, senza andare in affanno o confusione perché se sorgono dei problemi
sono poi difficili da risolvere”.
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