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Guerrino Bertuzzi |
“Dal primo di marzo ho iniziato ad
avere problemi. Ho avuto un contatto il 26 febbraio a casa mia e il
12 marzo ho capito che c'era di mezzo il virus. Non avevo la febbre
alta, al massimo tre volte oltre i 37, e mai oltre 37,4. Pensavo
fosse solo la tosse dovuta ad un raffreddamento. In televisione
dicevano che bisognava avere una temperatura oltre i 38 gradi”.
Guerrino Bertuzzi, 65enne imolese,
racconta la sua esperienza: “Al Pronto Soccorso hanno fatto il
tampone a mia moglie e a me. In più sono stato sottoposto a una Tac
che ha evidenziato il Covid-19, confermato poi dal tampone. Mia
moglie è tornata a casa in quarantena mentre sono stato trattenuto
in isolamento a Imola per due giorni e poi trasferito al Bellaria
dove ho continuato le cure”.
Bertuzzi continua: “Non sono mai
stato grave, ho sempre respirato autonomamente ma con un leggero
affanno. E' morto un uomo di 78 anni che stava vicino a me che aveva
anche altre patologie ed è stata un' esperienza terribile”.
L'ex lavoratore della Cognetex scende
nei dettagli: “I miei parametri erano buoni e ora sono a casa in
quarantena. Informo quelli che mi seguono su Facebook e su WhatsApp
di non sottovalutare nulla e li metto in guardia sulla facilità di
ricevere il contagio. Ho vissuto questa disavventura direttamente e
non per interposta persona. Tanti sono malati ma non lo sanno e così
il contagio può montiplicarsi”.
Bertuzzi poi si sofferma sulla sua
famiglia: “Mia moglie si chiama Marilena mentre mia figlia Virginia
è a San Pietroburgo, in Russia dove sta frequentando il secondo anno
di laurea magistrale in studi strategici. Non si conosce bene la
situazione e siamo preoccupati ma lei conosce i problemi e cerca di
usare tutte le precauzioni possibili”.
La cura un po' efficace Bertuzzi la
prende: “Procedo con un antireumatico che mi dà sollievo”.
Infine ecco i ringraziamenti: “Penso
sia doveroso dire grazie al personale medico e soprattutto paramedico
che rischiano di contagiarsi”.
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